Il 15 maggio è la Giornata mondiale della famiglia, ed è stata l’occasione scelta dal Forum delle Associazioni familiari per consegnare al presidente della Repubblica Napolitano le firme sulla petizione “Per un fisco a misura di famiglia”.
Per arrivare al grande traguardo di oltre un milione di firme (per la precisione: un milione e 71mila), c’è stata in tutta Italia una grande mobilitazione, nel corso degli ultimi mesi, da parte di 76 associazioni nazionali e 182 associazioni locali. La giornata clou è stata quella dello scorso 3 marzo, allorché sono stati allestiti contemporaneamente banchetti per la raccolta di firme in 1.400 piazze.
Questo grande evento, a dire il vero, non ha avuto sin qui un’eco adeguata da parte dei media: pensiamo solo, per contrasto, al battage pubblicitario che accompagna ogni seppur piccola iniziativa da parte di gruppi come i radicali... La carenza di informazione l’abbiamo potuta riscontrare direttamente al momento in cui abbiamo avvicinato le persone (anche noi abbiamo partecipato alla raccolta), per chieder loro di sottoscrivere la petizione: bisognava spiegare pazientemente che non si stavano chiedendo soldi (anzi, ci si impegnava per farne avere...); che non si trattava di un’iniziativa estemporanea, ma del proseguimento della grande esperienza del Family Day, promossa dalle grandi associazioni di rilevanza nazionale coordinate dal Forum; che non era un’iniziativa “religiosa” o “integralista”, ma una grande battaglia di giustizia sociale promossa da chi ha il cuore il bene comune (e i cattolici sono in prima linea).
La risposta delle persone coinvolte, come dimostrano i risultati, è stata entusiasta, perché il tema affrontato tocca la quotidianità di tutti: la difficoltà economica di arrivare alla fine del mese, soprattutto da parte di chi ha figli; ma anche la disgregazione morale e sociale dovuta alla fragilità delle famiglie.
La più elementare nozione di equità (oltre che il dettato costituzionale) richiede che, se si parla di riduzione delle tasse, si cominci da quanti hanno le maggiori difficoltà: le famiglie con figli, appunto. In questa direzione va la petizione del Forum, che vuole introdurre deduzioni fiscali proporzionate agli effettivi carichi familiari.
Le politiche per la famiglia non si esauriscono qui, ovviamente. L’azione di sensibilizzazione dovrà coinvolgere anche il problema della libertà educativa, del lavoro femminile, del sostegno sociosanitario... Ma il riconoscimento della soggettività fiscale (e sociale) della famiglia – che significa restituire alle famiglie disponibilità (e libertà) economica, riconoscere che i figli sono un bene sociale e non un lusso - è un passaggio fondamentale.
Tocca ora alle istituzioni: al Governo, al Parlamento, agli Enti locali. Nell’ultima campagna elettorale tutte le forze politiche si sono impegnate a sostenere politiche in favore della famiglia. Ora è tempo di passare dalle parole ai fatti.
Anche grazie all’azione consapevole dei cittadini che sanno essere protagonisti.
Testo della petizione "FIRMA PER UN FISCO A MISURA DI FAMIGLIA"
- Mantenere ed educare i propri figli è, per la famiglia, oltre che un obbligo morale e naturale anche un diritto-dovere costituzionale. - Per questo la grande questione fiscale oggi in Italia è il sistema di tassazione delle famiglie. Un fisco ingiusto significa famiglie povere, famiglie che non ce la fanno, figli che non nascono. Un Paese che non si rinnova. Le famiglie sono fortemente penalizzate, perché non si tiene veramente conto dei carichi familiari.
- Va quindi introdotto un sistema fiscale basato non solo sull'equità verticale (chi più ha più paga), ma anche sull'equità orizzontale per cui, a parità di reddito, chi ha figli da mantenere non deve pagare, in pratica, le stesse tasse di chi non ne ha.
- Il reddito imponibile deve dunque essere calcolato non solo in base al reddito percepito, ma anche in base al numero dei componenti della famiglia.
Chiediamo, quale primo passo verso una vera equità fiscale, un sistema di deduzioni dal reddito pari al reale costo di mantenimento di ogni soggetto a carico, sulla base delle scale di equivalenza, indipendenti dal reddito, che gli studiosi hanno da tempo identificato.
- Questo sistema è semplice, di immediata applicazione, mantiene intatta la progressività del prelievo, può sostituire migliorandolo l'attuale complicato sistema di detrazioni. Il problema di coloro che non godrebbero delle deduzioni, a causa di redditi troppo bassi, i cosiddetti incapienti, si può facilmente risolvere introducendo l'imposta negativa, un'integrazione al reddito pari alla deduzione non goduta.
- In questo modo, nell'ambito di una futura, complessiva riforma del sistema fiscale, sarà possibile prevedere anche l'introduzione di strumenti, quale il quoziente familiare, che abbiano alla base, come soggetto imponibile, non più l'individuo ma il nucleo familiare.
Per ulteriori informazioni (anche sulle iniziative di sensibilizzazione del Forum): http://www.forumfamiglie.org
Il nostro reportage sul Family day 2007
Il sito curato da Avvenire con la documentazione sulla famiglia:
http://www.avvenireonline.it/Famiglia
Gli articoli di Europa Oggi che affrontano i termini essenziali della questione:
http://www.europaoggi.it/content/category/11/38/45/