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Nel mio libro Il Grande Terrore, avevo cercato di valutare il costo complessivo in vite umane dell'errore applicato dalla coppia Stalin-Yezhov. Le cifre venivano riportate in un paragrafo che potrebbe essere a questo punto opportunamente riprodotto;
"Prendendo le cifre caute di una media, per il periodo 1936-1950, incluso, di otto milioni come popolazione abituale dei campi, con una percentuale di morti dei 10 per cento all'anno, si arriva ad un totale di dodici milioni di morti. A questa cifra bisogna aggiungere un altro milione, ed è certamente una valutazione inferiore alla realtà, per le esecuzioni verificatesi in quel periodo. Ci sono, quindi, le vittime del periodo pre-Yezhov del regime di Stalin, dal 1930 al 1936, nel cui numero vanno inclusi, come principali componenti, i tre milioni e mezzo di vittime della collettivizzazione agricola forzata, e un numero pressappoco uguale di gente inviata nei campi dove tutti praticamente morirono negli anni seguenti, e anche queste sono cifre minime. Così arriviamo ad una cifra complessiva di venti milioni di morti, che è certamente troppo bassa, e potrebbe richiedere un incremento del 50 per cento, o più: tutto al passivo del bilancio del regime più che ventennale (ventitré anni) di Stalin".
Per arrivare al totale degli esseri umani uccisi direttamente nell'Unione Sovietica dalle autorità social-comuniste dalla rivoluzione in poi, dobbiamo aggiungere, come risulta chiaro da questo studio, molti altri milioni di vittime alla cifra del periodo Stalin-Yezhov.
Il numero dei morti in conseguenza della rivoluzione, sebbene non direttamente per mano dei suoi agenti, dipende dalla misura in cui addossiamo le malattie e la carestia del primo periodo alla conquista del potere da parte di un gruppo di minoranza e al susseguente crollo di ogni autorità; e attribuiamo l'inedia del 1921 alla politica alimentare del "social-comunismo di guerra". Ma, anche a voler lasciare da parte tutto questo, il risultato, è sempre impressionante.
Nonostante tutto, nel fermare l'attenzione su queste cifre, sarebbe certamente errato pensare soltanto ai morti e dimenticare l'infinita quantità di miserie umane che risultano e anzi sono parte del medesimo processo. La sofferenza delle mogli i cui mariti scomparvero, dei figli rimasti orfani, non si può misurare. Il costo spirituale della denunzia forzata del proprio genitore, il tormento mentale dell'andare a letto per mesi e per anni, con la paura di un arresto ingiusto e della morte, non possono rientrare nelle statistiche; ma non sono, per questo, meno tragici e meno reali.
Note
1 Opere complete, 3a ediz. russa, vol. VIII, p. 62
2 Opere complete, 4a ediz. russa, vol. XIII p. 435.
3 Na boyevikh postakh fevralskoi i oktyabrskoi revolutsii, Mosca, 1930, pp. 177-178
4 Pravda, 18 dic. 1927.
5 Opere complete, 4a ediz. russa, vol. XXV p. 316
6 Opere complete, 4a ediz. russa, vol. XXXV p. 275
7 Ibidem, p. 286.
8 Izvestia, 3 sett. 1918.
9 Leggi della RSFSR, 1918, pp. 65-71,
10 Per una discussione su questo punto, vedi MERLE FAINROD, How Russia is Ruled, Cambridge, 1953, cap. 13,
11 Soviet Affairs, n. 1, p. 16, St. Antony's Papers.
12 Pravda, 19 dic. 1918.
13 Yezhedelnik, n. 3, 16 ott. 1918.
14 Pravda, 18 dic. 1918.
15 MARTIN LATSIS, The Extraordmary Commission for Combating Counterrevolution Mosca, 1921.
16 ISAAC DEUTSCHER, The Prophet Unarmed p, 109.
17 LEON TROTSKY, 1917, Mosca, 1924, pp. 355-358.
18 Izvestia, 23 agosto 1918.
19 L. KRITSMAN, The Heroic Period of the Revolution, 2a ediz., Mosca, 1926, p. 187.
20 Grande Enciclopedia Sovietica, 1a ediz., vol. V, p. 463
21 La discussione più completa intorno a queste cifre, in G. P. MAXIMOFF, The Guillotine at Work Chicago 1940. Cfr. inoltre: MARTIN LATSIS, Dva goda borby na vutrennon fronte. Mosca, 1920, e E. J. SCOTT, The Cheka, in St. Anthony's Papers .1, 1956.
22 Izvestia of the Provisional Revolutionary Committee of Sailors, Red Army Men and Workers of the Town of Kronstadt, marzo 8, 1921, n. 6.
23 Opere complete, 23 ediz. russa, vol. XXVII, pp. 206-207
24 L'esportazione di grano nei primi anni '30 fu superiore a quella di qualsiasi altro periodo dopo la rivoluzione, raggiungendo circa 5 milioni di tonnellate all'anno nel 1930-31 e 1750 000 tonn. perfino durante la carestia tremenda del 1932-1933 Invece, nel 1929-1930, l'esportazione non aveva raggiunto le 200.000 tonnellate di grano.
25 Izvestia, 12 marzo 1933
26 FRED E. BEAL, Word from a Native, Londra, 1937, pagine 254-255.
27 Neva, n. 12, 1962
28 Le testimonianze della carestia ucraina del 1932-1934 sono state puntigliosamente controbattute da DANA G. DALRYMPLE in un articolo sugli Soviet Studies os January 1964 e in una successiva nota sul fascicolo dell'aprile 1965 del medesimo periodico
29 Sotsialisticheski Vestnik, n. 6-7, 1930.
30 FRANK LORIMER, The Population of the Soviet Union (History and Prospects) Lega delle Nazioni Ginevra 1946.
31 ALEXANDER ORLOV. The Secret history of Stalin's Crimes, Londra, 1954, p. 42
32 BORIS SOUVARINE, Stalin, Londra, 1939, p. 670.
33 MERLE FAINROD, Smolensk Under Soviet Rule, Cambridge, 1958 (dagli archivi di Smolensk).
34 WINSTON S. CHURCHILL, The Second World War, vol. IV, p. 447-448
35 VICTOR KRAVCHENKO, I Chose Freedom, Londra, 1947,
36 BORIS I. NICOLAEVSKY. Power and the Soviet Elite, New
37 EUGENE LYONS, Assignment in Utopia, Londra, 1938, pp. 123-124.
38 Ibidem, pp. 124-126.
39 Ibidem, p. 117.
40 V. DUSHENKIN, Ot Soldats do Marshals, Mosca. 1964.
41 Gen. A.V. GORBATIV, Years of My Life, ediz. inglese. Londra, 1966, p. 113-
42 ALEXANDER WEISSBERG, Conspiracy of Silence, Londra, 1952, p. 236
43 JOZSEF LENGYEL, from Beginning to End, ediz. inglese, Londra, 1966, p. 14.
44 ANDREI D. SAKHAROV, Progress, Coexistence and Intellectual Freedom, ediz. inglese, Londra, 1968, p. 55.
45 SAKHAROV, op. cit., p. 52.
46 Literaturnaya Rossiya, 11 dic. 1964.
47 Pravda, 31 ott. 1961.
48 ILYA EHRENBURG, Men, Years and Life, ediz. inglese, Londra, 1963, vol. IV, p, 195.
49 Il rapporto segreto di Kruscev al XX Congresso del PCUS.