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Associazione - Iniziative
"Fecondazione artificiale: per un'astensione informata ai referendum" Stampa E-mail
Il resoconto del convegno organizzato dalla nostra Associazione.
30/05/05
 Lo scorso sabato 28 maggio si è tenuto il convegno sulla fecondazione artificiale organizzato dalla nostra Associazione in vista dei referendum convocati per il 12-13 giugno. Iscritti, amici, persone interessate, erano invitati per le ore 16,30 presso la Sala consiliare del X Municipio di Roma, zona Cinecittà. Una sede 'istituzionale' per un convegno qualitativamente importante, che è riuscito a rendere accessibili temi complessi. Un convegno che ha avuto una buona rispondenza e ha riscosso, ci sembra, il gradimento dei partecipanti. Chi è intervenuto ha sfidato un pomeriggio afoso, dimostrando il forte l'interesse per l'argomento anche da parte di coloro che sono orientati all'astensione.

Ha fatto gli onori di casa il caporedattore del nostro magazine, Renato Scattarella. Ha esordito parlando dell'Associazione a chi ancora non la conosceva e ringraziando quanti hanno reso possibile la riuscita dell'evento. Quindi ha presentato i relatori, spiegando quale sarebbe stato l'ordine degli interventi.

I lavori sono stati introdotti dal presidente dell'Associazione, Giovanni Martino. Il quale ha spiegato innanzitutto che il proposito del convegno era sì quello di illustrare le ragioni dell'astensione, ma soprattutto quello di offrire un'informazione onesta e completa. Anche perché chi difende la legge 40 non ritiene di avere bisogno di trucchi per sostenere i propri argomenti; cosa che, invece, non si può dire anche per il fronte dei promotori dei referendum. Martino ha spiegato che in quel fronte ci sono fortissimi interessi economici, e ha passato in rassegna le "trappole" propagandistiche utilizzate nella campagna referendaria, dalle quali deve guardarsi chiunque voglia formarsi un'idea oggettiva. Soprattutto ha denunciato come strumentale e privo di fondamento il tentativo di bollare l'astensione come un espediente o una scelta di disimpegno, spiegando invece che l'astensione è consapevole, legittima, necessaria (per mantenere compatto lo schieramento di coloro che vogliono difendere la legge 40) e moralmente fondata.

Ha quindi preso la parola la biologa dott.ssa Cristina Spanò, che ha innanzitutto fornito una spiegazione chiara dei numerosi termini scientifici che sono entrati nel dibattito di queste settimane: embrione, feto, fecondazione naturale, fecondazione artificiale, FIVET, clonazione, cellule staminali embrionali e adulte... La dott.ssa ha anche illustrato le fasi di sviluppo dell'embrione, spiegando che non esistono salti qualitativi e che pertanto - come è ormai giudizio scientifico comune - la vita ha inizio dal concepimento. Parlando delle tecniche di fecondazione artificiale, ha anche sottolineato che essa comporta rischi per la salute della donna, rischi che la disciplina della legge cerca proprio di contenere. (La Spanò ci ha lasciato una presentazione in PowerPoint della sua relazione, che chiunque può ripercorrere anche con l'ausilio delle immagini. Per aprire o scaricare il file, cliccare qui). La dott.ssa ha voluto chiudere il suo intervento con una considerazione personale: le speranze esagerate - per certi versi superstiziose - riposte nelle possibilità salvifiche della scienza nascono dallo "scandalo della sofferenza", difficile da accettare per l'uomo; forse, la risposta più profonda la possiede chi ha incontrato la Fede.

La relazione successiva è stata quella di Giorgio Gibertini, presidente dei giovani del Movimento per la Vita. Il suo ruolo lo porta continuamente in giro per l'Italia a difendere le ragioni della vita nascente, dei soggetti deboli, della legge 40. Ha raccontato alla platea anche alcuni divertenti aneddoti dei suoi confronti con esponenti dei comitati referendari. In un incontro ad Enna, il dott. Nino Guglielmino ha sostenuto che l'embrione non è una vita umana perché... "non ho mai visto un embrione passeggiare per le strade di Enna" (!). In un altro incontro, a Maura Cossutta che incitava a recarsi alle urne - magari votando "no" - anche chi la pensava diversamente da lei, Gibertini ha replicato che avrebbe piacere di vedere la stessa foga in occasione delle future elezioni politiche, con la Cossutta che vada cercando gli elettori di Forza Italia dicendo: "mi raccomando, andate a votare!". Gibertini ha poi passato in rassegna i quesiti referendari, illustrandone il contenuto, spiegando quali sarebbero le conseguenze di una loro approvazione.

Intanto il solleone andava via, lasciando il campo ad un bel temporale estivo (che fortunatamente si esauriva subito prima che terminasse il convegno). Era il turno del prof. Giorgio Faro, Docente di Etica presso la Pontificia Università della Santa Croce. Il professore ha illustrato i risvolti filosofico-culturali dei temi referendari. Ha spiegato che con la sperimentazione sugli embrioni e la fecondazione artificiale si saldano due correnti filosofiche: l'illuminismo nella sua componente utopista, che assegna alla ragione e alla scienza il compito di costruire un mondo e un uomo nuovo; e l'utilitarismo. Non a caso, il costo di un ciclo di fecondazione artificiale parte dai 5-6.000 Euro... Si dovrebbe ricordare che al centro di ogni vero progresso c'è l'uomo, e che solo un utilitarismo spregiudicato può pensare di manipolare o sopprimere senza scrupoli l'embrione. Il prof. Faro ha ricordato come il rispetto per l'embrione sia invocato da quattro grandi pensatori di orientamento completamente diverso: S. Tommaso d'Aquino; uno dei padri dell'illuminismo, Immanuel Kant; il filosofo ebreo Hans Jonas; il filosofo contemporaneo neomarxista Jűrgen Habermas, che ha denunciato "l'eugenetica liberale" (non a caso in Germania una legge rigorosa è stata approvata con il sostegno anche della sinistra, su cui Habermas esercita notevole ascendente). (Il prof. Faro ci ha lasciato il testo di una sua relazione completa sull'argomento. Per aprire o scaricare il file, cliccare qui)

Concluse le relazioni, sono seguiti alcuni brevi interventi. Maurizio Gentile, vicepresidente del Trifoglio, ha rivendicato al suo movimento di essere stato tra i primi a indicare la strada dell'astensione, e ha ricordato che è in corso anche il confronto tra una cultura della vita e una cultura della morte. Federico Ciaffi, del direttivo di Europa Oggi, ha voluto soffermarsi sui rischi della fecondazione eterologa, e ha confessato di aver compreso l'opportunità di astenersi dopo un'iniziale propensione per andare a votare "no".

Esaurite le domande del pubblico, Scattarella ha ricordato che sul nostro sito è possibile ritrovare e riesaminare, in molti articoli, i contenuti oggetto del convegno. Infine è venuto il momento dei saluti, non prima di aver ringraziato ancora una volta i convenuti: alla prossima!



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