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Notizie - Contrappunti
La festa dei vip anticlericali Stampa E-mail
A Roma uno spettacolo per raccogliere fondi contro la Chiesa
      Scritto da Giovanni Martino
28/06/10
Massimo Ghini e Luca Barbarossa
Massimo Ghini e Luca Barbarossa

L'Italia è un Paese libero. Per fortuna.
La libertà di esprimere le proprie idee si può manifestare anche nella forma della critica di idee altrui. Ci mancherebbe.

Ma un conto è criticare un'idea, una fede religiosa, un'istituzione, nell’ambito di un confronto pubblico (conferenze, dibattiti, articoli di giornale, saggi). Altro conto è imbastire campagne per impedire che quell'idea sia espressa!

L’unica eccezione ammessa sembra quella degli attacchi alla religione e alla Chiesa cattolica.

Abbiamo conosciuto l’incredibile novità delle campagne pubblicitarie contro chi crede in Dio. Nell’articolo col quale abbiamo riferito della vicenda, sottolineavamo come non si ricordino, nei regimi democratici, campagne contro idee diverse (ad eccezione, ovviamente, delle competizioni elettorali), e men che mai contro religioni!
Che direbbero, gli autori di quelle campagne, se vedessero circolare autobus con scritte anche solo larvatamente critiche verso atei, ebrei, musulmani, omosessuali?

Di recente abbiamo assistito  ad un nuovo, singolare evento: lo spettacolo "In libero Stato. L'occasione fa l'uomo Laico", organizzato lo scorso 31 maggio, al Teatro Vittoria di Roma, dall’associazione radicale Anticlericale.net.
Dallo spettacolo sarà realizzato un Dvd, i cui proventi sono destinati a campagne informative contro la Chiesa.

Qualcuno potrebbe sostenere che non c’è ragione di sorprendersi, visto che la ragione sociale di quell’associazione sta già nel suo nome.
Qualcun altro potrebbe aggiungere che ben venga chi ha il coraggio di "denunciare gli scandali” di cui si macchiano uomini di Chiesa.

Sorvoliamo sul fatto che non ci vuole grande coraggio a denunciare questi scandali (veri e presunti), visto che occupano le prime pagine di tutti i giornali.
Quello che ci preme evidenziare è che l'intento dichiarato dell'iniziativa è di finanziare "iniziative anticlericali". Un intento che non si premura nemmeno di nascondere la sua venatura di intolleranza.

Va detto che ogni critica a posizioni ideali o comportamenti di membri di un'istituzione, anche religiosa, ritenuti erronei o deprecabili è perfettamente legittima.
Ma restiamo dell’opinione che sia doveroso sorprendersi e indignarsi verso azioni organizzate che, dietro il paravento della difesa dei “diritti civili” o delle denunce degli “scandali”, si pongono un obiettivo ben diverso, quello di conculcare la libertà religiosa dei fedeli e l’azione pastorale della Chiesa. Denunciare questi attacchi alla fede e all’istituzione in quanto tali, che sono attacchi alle libertà, non significa voler coprire alcuno scandalo.

Il dovere della sorpresa e dell’indignazione aumenta se si guarda al ricco carnet dei personaggi pubblici che avevano annunciato la loro partecipazione alla serata: Stefano Disegni, Luca Barbarossa, Alessandro Haber, Ennio Fantastichini, Giuliana De Sio, Maria Amelia Monti, Roy Paci, Neffa, Sergio Rubini, Massimo Ghini, Milena Vukotic, Rocco Papaleo, Andrea Rivera, Gianfelice Imparato, Luigi Diberti, Marcello Cesena, Jimmy Ghione, Stefano Masciarelli, Rodolfo Laganà, Vito, Sergio Cammariere, Monica Scattini ,Mimmo Locasciulli, Gianmarco Tognazzi , Massimo Olcese, Adolfo Margiotta, Stefano De Sando, Tony Garrani...

Noi non eravamo presenti (beh…), e ci risulta che qualcuno (Tognazzi, Rubini, Fantastichini) abbia infine dato forfait.

Qui ci limitiamo ad annotare la squisita sensibilità democratica di questi personaggi, sempre pronti ad invocare fondi pubblici per la “cultura”…



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