Enorme è oramai la quantità di club che, tramite la rete, offrono la possibilità di conoscere persone della propria zona di residenza e non solo.
Le prime “chat” (luoghi di discussione via internet) hanno fatto sicuramente da apripista per un nuovo modo di conoscersi.
Si può immaginare che qualcuno, nei primi anni del nuovo servizio offerto dal web, abbia fatto l'esperienza di un incontro al buio ("blind date"). E' ovvio, però, che tale pratica era sporadica.
Infatti, se lo scambio di due chiacchiere on line in modo spensierato non ha portato (in parte) clamore, molto ne ha portato la prosecuzione della conoscenza facendo incontri di persona. La società, soprattutto quella italiana, sta accettando con molta lentezza questo modo di approcciare l'altro.
La norma sociale regolatrice dei rapporti tra persone, per secoli, è stata quella della conoscenza per centri concentrici. Ciò significa che l'approccio primario è sempre stato quello con i propri familiari e parenti; a mano a mano l’orizzonte si espandeva alle persone che abitavano stabilmente vicino la propria casa, e che pertanto potevano essere ben conosciute; le ulteriori occasioni di incontro normalmente erano presentazioni effettuate da persone già conosciute, le quali si facevano in qualche modo “garanti” (o si premuravano di “mettere in guardia” su aspetti particolari).
E' facile intuire, quindi, come un cambiamento come quello delle chat porti asimmetria nel tessuto sociale, che si va sfibrando e aumenta la propria vulnerabilità.
Se prima le persone di cui ci fidavamo maggiormente erano i nostri vicini di casa, ora potrebbero essere persone lontane centinaia di chilometri. Persone che però, magari, abbiamo idealizzato e modellato secondo una nostra visione, o sulle quali abbiamo proiettato le nostre aspettative, come per i personaggi buoni delle favole.
Con queste persone il rapporto è meno “impegnativo”, perché verso di esse abbiamo minori doveri di solidarietà immediata, e perché un rapporto lontano si può troncare facilmente; specularmente, però, si tratta di persone da cui non possiamo attenderci un pronto sostegno nel momento del bisogno.
La chat ha preso piede grazie alle nuove generazioni, alla loro disponibilità verso le novità, alla loro curiosità (che la prudenza degli adulti può frenare con maggiore difficoltà quando entrano in gioco gli strumenti informatici). Queste generazioni hanno nuove opportunità di conoscenza: sapere quale idea possa avere, su un tale argomento, una persona residente in un altro stato o nazione; sapere quali esperienze quella stessa persona stia vivendo in un determinato momento.
I club di incontri (soprattutto per la ricerca dell’ “anima gemella”), naturale evoluzione delle chat, affondano le radici e il loro successo sulla vulnerabilità del tessuto sociale. E, in parte, sulla vulnerabilità personale.
Infatti, è da tenere in conto la difficoltà di alcune persone nell'approcciarsi all'altro, soprattutto nel campo dei sentimenti. La vita sociale negli ambienti di studio e di lavoro, nei quartieri, nei parchi, nei pub, nelle discoteche, si fa sempre più difficile e pesante. Cresce la diversità sociale, che può diventare occasione di arricchimento, ma anche far perdere valori condivisi e generare aggressività e insicurezze. Aumenta una sottile diffidenza verso l'altro, soprattutto se diverso nel colore e nella lingua. Approcciarsi all'altro diventa difficile, quasi, anche per chi non ha problemi di timidezza.
I vari siti di incontri ci danno la possibilità di un terreno sterilizzato da pregiudizi, facendo ricerche mirate di persone con le quali si possa essere in sintonia; inoltre, ci danno la possibilità di rimanere, in parte, nell'ombra fino a quando non si ha la percezione di potersi fidare e quindi svelarsi completamente.
Ciò ci fa sentire al sicuro, ma pone anche problemi.
In che misura gli ostacoli che aggiriamo sono ostacoli oggettivi (i pregiudizî e l’aggressività altrui) e in che misura sono ostacoli interni, psicologici, frutto di una nostra debolezza che rinunciamo ad affrontare?
In che misura un rapporto forte, umanamente appagante, può nascere sulle basi di una verità parziale (una mezza verità è anche una mezza bugia...), solo progressivamente disvelata?
Non si può escludere, però, che una certa diffidenza verso queste forme d’incontro possa derivare non dalla consapevolezza dei problemi, da una sensata prudenza, bensì da un’esagerata diffidenza verso ogni novità; o da una forma di snobismo, come se questa fosse una pratica intrapresa solamente da persone “sfigate” (passatemi gentilmente il termine), che per problemi, fisici, mentali o intellettuali non hanno nessun'altra possibilità di approcciarsi ad un possibile partner.
I siti di incontri virtuali - Meetic, OneMeet, OneDate, Be2 - danno la possibilità - una volta registrati gratuitamente, e dopo aver acquistato un abbonamento (da rinnovare periodicamente) per usufruire dei servizi completi - di operare ricerche per individuare il possibile partner per area geografica, per fascia di età e per affinità caratteriali, fisiche, intellettuali, religiose, di interessi e altro. Dopo la ricerca è possibile contattare il partner, intrattenere una conversazione in tempo reale tramite chat e – se quello è disponibile - anche guardarlo in video (cam).
I succitati siti di incontri, che non sono la totalità di quelli disponibili sulla rete, ma solo quelli, forse, più usati, hanno controlli sulla correttezza dei profili e sulla loro veridicità; ma li possiamo considerare davvero sicuri?
Pensiamo al caso Facebook, dove venivano creati falsi profili di personaggi famosi…
Ma questo non è l'unico problema. L'idealizzazione della persona con cui per un periodo si comunica è un rischio. Questa potrebbe rivelarsi qualcosa di diverso da ciò che aveva fatto credere; potrebbe essere un malintenzionato (es. una persona violenta o con perversioni). Tuttavia questo è un problema che riguarda non solo internet, ma anche la realtà degli incontri occasionali nei pub, nelle discoteche o in qualsiasi altro luogo pubblico.
Qui bisognerebbe parlare della verità e del bene verso l'altro, valori di cui sembra diminuita l’importanza; e della necessità di “non accettare caramelle dagli sconosciuti”, ovvero di approcciarsi con la necessaria prudenza a persone di cui non abbiamo nessuna referenza, e che possono recitare una parte totalmente inventata.
Un’altra modalità di incontro via web è quello delle agenzie tradizionali che utilizzano anche un canale di approccio su internet, ma che non si basano solo su quello. Queste agenzie (Eliana Monti, Meeting) sono club di incontri che cercano di superare i problemi di veridicità delle informazioni fornite tramite l’intermediazione di personale specializzato. Qui si ha a che fare con persone che raccolgono la richiesta tramite mail e ricontattano per fissare un incontro. In quella sede viene completato il profilo, viene fatto firmare un contratto (dietro il pagamento di una quota a dire il vero abbastanza consistente: 700/1.000 €) e viene data la possibilità di contattare o di essere contattati da un partner ritenuto “giusto” in base ai gusti descritti. Oppure viene data l'opportunità di incontrare la persona in una delle tante iniziative di aggregazione che il club organizza.
La struttura del sito offre un'area pubblica da cui è possibile visionare gli annunci raggruppati per regione. Non esistono aree private, almeno fino a quando non vi viene creato il profilo, che però non è visionabile tramite il web.
Il lavoro di gestione, quindi, è effettuato da personale dedicato, che effettua un filtraggio più forte sulla correttezza della persona, la sua cultura, il modo di pensarla, ciò che cerca in realtà. Rispetto ai siti di incontri esclusivamente virtuali, la maggior qualità e sicurezza del servizio offerto (che dovrebbero giustificare anche il maggior costo sostenuto) sono affidati alla competenza e alla correttezza professionale di questo personale.
La qualità di queste nuove forme di incontro dipende, probabilmente, dalla maturità di chi le utilizza (senza dimenticare la necessità di alcune regole, come abbiamo ricordato nell’articolo sui rischi per la privacy in internet).
Possono costituire un’interessante opportunità per chi abbia maturità, sincerità, coraggio di presentarsi con i proprî pregi e difetti, prudenza nel “filtrare” le immagini che gli vengono proposte, scaltrezza nel soppesare la serietà delle società operanti nel settore.
Ma possono costituire anche un pericolo, come purtroppo alcuni episodi di cronaca insegnano; o una fuga dalle opportunità della vita vissuta, per chi si illuda di aggirarne le difficoltà.