Huxley, insieme con Bradbury ed Orwell, è uno dei fondatori della cosiddetta letteratura “distopica”, uno dei generi più interessanti e significativi della letteratura moderna.
Da Platone in poi un importante filone letterario era stato quello "utopico", fondato sul sogno dell’Utopia, il mondo perfetto privo di dolore e di errori umani; sogno evidentemente irrealizzabile (ū-tópos, "non-luogo"), ma considerato come obiettivo cui tendere. La letteratura "distopica" o "antiutopica" riprende quell'idea in chiave moderna, ipotizzando che attraverso la tecnologia e il controllo sociale si possa davvero creare il mondo "perfetto". Questo sarebbe possibile con una società iperrazionalistica che va avanti da sola, come un gigantesco automa, fine a se stessa, priva di guida umana. In definitiva, un mondo a misura di macchina, dove tutto è sacrificabile in nome e nel mito del progresso. Si parla però di distopia o antiutopia, perché gli autori capovolgono la visione ottimistica dell'antica letteratura utopica, riconoscendo piuttosto i pericoli di questi scenari. In particolare, la letteratura distopica non ipotizza semplicemente scenari futuribili negativi (come fa la fantascienza apocalittica), ma immagina proprio l'altro volto dei mondi che vogliono essere "perfetti".
Il Mondo Nuovo immaginato da Huxley è una realtà futura in cui il creatore è una specie di uomo divinizzato di nome Ford (simbolo del razionalismo della produzione), che ha dato origine ad una fabbrica di ovuli tramite cui nascono tutti gli abitanti.
Secondo un piano rigidamente prestabilito gli uomini sono creati in “bottiglia”, cioè concepiti in provetta e fatti sviluppare su tessuti artificiali, ricevendo sostanze differenti a seconda della classe sociale a cui sono destinati (dagli alfa agli epsilon). Niente più famiglie, quindi, ma solo grosse industrie in cui vengono prodotti esseri umani. Le parole madre e padre sono considerate irriverenti e scandalose (come nella riforma del codice civile della Spagna di Zapatero...), le relazioni durature strane e anormali. La riproduzione avviene per mezzo della clonazione umana, pertanto il sesso diventa una pura e semplice espressione del piacere.
Ogni individuo viene sottoposto ad un vero e proprio lavaggio del cervello e viene condizionato sin dall’infanzia, è disposto anche a perdere la sua individualità in cambio del puro e semplice benessere fisico: niente più malattie o paure di alcun genere, perché nel caso si dovesse incappare in ansia, rabbia o tristezza, la soluzione è nel “soma”, droga sintetica miracolosa che permette di fuggire dalle situazioni spiacevoli.
Ma ecco l’imprevisto: questo equilibrio, abilmente costruito, è scosso quando il giovane protagonista, John, detto il Selvaggio, si ribella a questa società... il finale lo lasciamo alla sorpresa del lettore.
Oggi “la nuova eugenetica” basata sulle biotecnologie ha aperto un fronte di nuove e audaci sperimentazioni, tale da incoraggiare molti scienziati, al soldo di potenti multinazionali, ad agire in laboratorio come se fossero Dio.
Sono antichi sogni che si ripropongono in chiave odierna (l'immortalità, il padroneggiare la vita, lo scegliere il sesso o i caratteri del nascituro), ma devono fare i conti col mistero dell'uomo, e si rivelano per quel che sono: deliri velenosi d'onnipotenza, destinati a ritorcersi contro l'uomo stesso.
In questo Huxley è stato profetico, perché l’obiettivo di un certo mondo scientifico sembra oggi quello di creare un nuovo Adamo, di operare radicali interventi sulla natura dell’uomo. Siamo in presenza di una cultura di massa eugenico-commerciale, pronta a procreare neonati su misura.
Il tutto è sostenuto da un’ipocrita campagna massmediatica che punta sul dolore e sulla malattia e fa leva sull’infelicità dell’uomo fornendo una soluzione a tutto.
Un devastante mutamento antropologico in pieno svolgimento e ben profetizzato nel romanzo.
Ma è davvero tutto così gestibile e manipolabile, al punto che si debba anche svelare il mistero della vita? E’ davvero così esatta l’equazione: progresso uguale felicità? Oppure possono coesistere ricerca scientifica e difesa dei valori nelle società moderne? Tutti questi sono interrogativi che necessitano di un confronto e di risposte decise, anche perché il Mondo nuovo di Huxley sembra davvero alle porte.