"The Boss has got back!". "Il Boss è tornato!".
Non che in questi ultimi anni la sua vena artistica si fosse esaurita. Ma aveva preferito esplorare - con grande successo - le vie di un sound "acustico" e del folk (Devils & Dust, The Seeger Session), accompagnandosi con i migliori musicisti del genere. Erano però cinque anni (dai tempi di The Rising) che non entrava in sala di registrazione con la "mitica" E Street band, la "macchina da guerra" rock con la quale ha lasciato il segno nella musica degli ultimi trent'anni.
Oggi esce finalmente il nuovo album, Magic. Che ha un nuovo filo conduttore, esprime una nuova sensibilità.
The Rising, scritto dopo la tragedia dell'11 settembre 2001, era il disco del riscatto, della "risurrezione", dell'invito al popolo americano a rialzarsi con coraggio. In Magic l'atmosfera delle storie raccontate è più cupa, disincantata (anche se accompagnata da ballate dolci o da musiche col ritmo travolgente, in una predilezione per i contrasti tipica di Springsteen).
L'oscurità sembra squarciata solo da luci di incendi. La smania del successo porta ad una brutta caduta (You'll be comin' down). La morte si affaccia sinistra in America e nel mondo, nella guerra, nonostante qualche illusionista (il protagonista del title track Magic) cerchi di proporre una realtà patinata. La morte si affaccia nella vita quotidiana di ognuno: Springsteen dedica una struggente Terry's song al suo compagno di lavoro morto poco prima della chiusura dell'album.
Eppure il dolore non è mai disperazione. La speranza, la voglia di rialzarsi, riemergono prepotenti nella poetica di Springsteen. Il protagonista di Radio Nowhere attraversa il deserto spronando gli uomini disillusi, urlando di voler sentire "chitarre", "ritmo", "voci". Il riscatto non è atteso passivamente, ma è costruito nella quotidianetà. C'è la possibilità di ricominciare dopo una delusione d'amore, con le cose semplici e i sentimenti veri di una comunità a misura d'uomo (Girls in their Summer Clothes). C'è ancora una "casa" da raggiungere, anche se il cammino è molto lungo; ma è possibile percorrerlo trovando nei valori fondamentali dell'America "una ragione per ricominciare ancora / Mio padre diceva 'Ragazzo, in questa città siamo fortunati / È un bel posto per nascere / È un luogo che ti abbraccia / Nessuno ti sta addosso e nessuno ti lascia solo / La bandiera sul tribunale / dice che ci sono cose scolpite nella pietra / Chi siamo, quello che faremo e quello che non faremo' " (Long Walk Home).
In questo album emerge ancora più chiaramente il cammino religioso intrapreso da Springsteen. L'immaginario cattolico che spesso lo aveva accompaganto non è più solo l'eco dell'educazione ricevuta (figlio di un irlandese e di un'italiana). Già in The Rising era chiaro che la "resurrezione" aveva anche una connotazione cristiana. Oggi i riferimenti religiosi sono sempre più frequenti, frutto di un'assimilazione interiore che prosegue, e diventano simbolo e chiave d'interpretazione della realtà. In Radio Nowhere il protagonista cerca voci col dono di parlare le lingue ("speaking in tongues", come in Atti 2,4-11; 1 Cor 12,10). In I'll work for your love una donna è resa ancor più bella, degna di essere conquistata, dalle sofferenze della sua vita. Le costole emergono dalla sua schiena "come le stazioni della via Crucis", la luce disegna "un'aureola" attorno alla sua testa, e "gocce di sangue cadono a terra" ("drops of blood", come nel Getsemani). Fino alle parole: "Sono qui cercando il mio pezzo di Croce". (Nella sezione delle lettere, pubblichiamo un commento che fornisce una chiave di lettura attenta e profonda di questo brano, evidenziandone il significato religioso).
I fan più attenti hanno notato un'icona della Madonna campeggiare per alcuni mesi sul sito internet di Springsteen. Chi acquista il cd potrà notare, nel libretto inserito nella confezione, l'evidenza che viene data ad una foto in cui sono in primo piano le medagliette religiose (Sacro Cuore di Gesù, Madonna di Guadalupe, San Cristoforo) portate al collo dal "Boss"!
Saper apprezzare i testi (le traduzioni si trovano su www.loose-ends.it ) è sempre importante per cogliere interamente la ricchezza dell'artista di Asbury Park. Ma a catturare basta la musica. Il ritorno della E Street Band significa ritorno del rock, delle ballate, del rincorrersi di batteria, chitarre, sassofono. Anche in questo c'è stata un'evoluzione. Il sound non ha l'immediatezza, la potenza, le variazioni degli album-capolavoro degli anni '70. Sono state privilegiate sonorità più moderne, più "compatte". Ma si tratta di un album che ad ogni ascolto si fa apprezzare meglio, e che cattura anche i giovanissimi, quelli che non hanno conosciuto lo Springsteen 'storico'; non a caso è già balzato in vetta all'hit parade anche in Italia.
Le perle, a nostro avviso, si ritrovano nella potenza travolgente di Radio Nowhere e nella dolcissima e trascinante melodia di Girls in their Summer Clothes.
Come sempre, il meglio deve ancora venire. Il meglio Springsteen e la E Street Band lo danno nei concerti dal vivo. Esauriti in poche ore i biglietti per quello del 28 novembre al Forum di Assago (Milano), l'attesa - se non sarà aggiunta una seconda data al coperto - è per il prossimo tour estivo.
"The Boss has got back!".